"T" come...Tarot
ll Tarot di Marsiglia si compone di 78 carte o icone: 22 Arcani Maggiori e 56 Arcani Minori. Si tratta di un vero e proprio linguaggio in cui le figure possono essere considerate come le lettere di un’antica lingua il cui alfabeto è costruito grazie alla combinazione dei simboli, dei colori e dei nomi-numeri delle carte. Il sistema di lettura di questo particolare linguaggio, detto Metodo Tradizionale, si basa sulla studio di precisi Codici, Leggi e Regole (che costituiscono la Tarologia, una vera e propria scienza) i quali, adeguatamente applicati durante la lettura, permettono di decodificare la struttura cifrata propria di ciascuna carta e di formulare delle vere e proprie frasi. Pertanto, l'insegnamento veicolato dal Tarot durante la lettura consente una connessione diretta tra il consultante, la sua Anima e l’Intelligenza superiore di cui egli stesso è parte.
"T" come...Talents, ovvero la parabola dei Talenti
Chi non conosce la parabola dei Talenti? Essa racconta di un uomo che parte per un viaggio affidando i suoi beni ai suoi servi. Ad uno affida cinque talenti, ad un secondo due talenti e ad un terzo un solo talento. I primi due, impiegando bene la somma ricevuta, riescono a raddoppiarne l'importo; il terzo invece va a nascondere il talento ricevuto, sotterrandolo. Quando il padrone ritorna apprezza l'operato dei primi due servi promettendo loro “autorità su molto”, mentre condanna il comportamento dell'ultimo togliendogli addirittura il talento e dandolo invece a chi ne possedeva dieci.
Questo breve racconto ci insegna che, se non utilizziamo i Talenti che ci sono stati dati, questi ci vengono tolti, ovvero li perdiamo. La parabola ci insegna inoltre che, per trasformare la nostra vita in una splendida opera, dobbiamo utilizzare i nostri Talenti mettendoli al servizio degli altri, coltivandoli con cura proprio come si farebbe con un giardino se si vuole che produca frutti e fiori in abbondanza.
"C" come...Coach, ovvero il Carro, un comodo e veloce mezzo di trasporto per raggiungere la propria meta
L'etimologia della parola inglese "coach" risale al 16° secolo e deriva dalla parola ungherese "kocsi" ("coche" in francese), che a sua volta trae origine dal nome del villaggio ungherese di Kocs dove fu costruita la prima carrozza moderna, più leggera e veloce delle precedenti. Quindi, nel suo significato originario, la parola coach indica un mezzo comodo e veloce per trasportare da un luogo ad un altro le persone.
L’attuale utilizzo della parola “coach” è quindi una metafora. Essa fu utilizzata dapprima in ambito educativo e, solo successivamente, in ambito sportivo. Nel 1830 la parola "coach" fu infatti utilizzata come slang presso l'Università di Oxford per indicare i tutor, i quali avevano appunto il compito di "trasportare" gli studenti, in modo rapido ed agevole, verso l’obiettivo del superamento degli esami. Solo successivamente, nel 1880 la parola "coach" iniziò ad essere usata in ambito sportivo per designare gli allenatori.